Geologia
Il fiume Vergari (fiumara Mesoraca) nasce sul fianco orientale
dell'altopiano silano,
nel settore definito “Sila Piccola”. Dalle sorgenti fino all'altezza
dell'abitato di Mesoraca attraversa formazioni rocciose appartenenti
all'Unità del Monte Gariglione , un complesso geologico
costituito, nella zona dell'altopiano, essenzialmente da rocce
metamorfiche, del paleozoico medio; lungo il bordo orientale silano,
dove le morfologie assumono un aspetto più aspro, prevalgono rocce
derivate da magmi tardo ercinici, (circa 250 – 280 milioni di anni fa),
che variano in composizione da una diorite quarzifera, monzonite
quarzifera e granodiorite, sino al granito, a volte a grana fine; sono
abbastanza comuni dei piccoli xenoliti di colore scuro.
I complessi rocciosi,
generalmente fratturati, hanno favorito i processi erosivi, con
formazione di una copertura di arenitizzazione, che si trasforma sovente
in un sabbione. Negli spaccati stradali o lungo le gole incise dal corso
d' acqua è facile osservare filoni di colore bianco: si tratta di
pegmatiti di natura quarzoso feldspatica, che emergono rispetto alle
rocce incassanti per la maggiore resistenza agli agenti esogeni.
Nel tratto montano
prevale l’ azione erosiva e di trasporto del corso d’acqua, con
un’azione scalzante lungo le sponde, che determina un continuo distacco
di massi. L’incisione del fiume, nel settore pedemontano, mostra
chiaramente la sequenza sedimentaria trasgressiva sul basamento
granitico, formata da arenarie del miocene superiore e da argille
plioceniche (circa 4 – 6 milioni di anni fa) .
Agli eventi ordinari
geomorfologici, che modellano la superficie terrestre si è aggiunta
l’azione antropica, modificatrice del paesaggio, che con le sue azioni
di disboscamento, incendi, coltivazioni e pascoli irrazionali ha
accelerato notevolmente l’erosione del suolo, il dissesto idrogeologico.
Inoltre, il fenomeno è aggravato dal progressivo abbandono nelle aree
collinari – montane, della pratica agricola tradizionale che prevedeva
il ricorso a coltivazioni a terrazze, che suddividevano il terreno in
pendenza in una specie di “scalinata” costituita da piani successivi,
racchiusi da fossati che controllavano e trattenevano le acque.
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